Non tutti sono in grado di fotografare paesaggi di montagna poichè servono esperienza ed emozioni, ma non sempre in un fotografo questi due elementi sono presenti.
L’emozione della vista di un paesaggio a occhio nudo deve trasmettersi, attraverso un’immagine, a chi sta osservando uno scatto fotografico: qui risiede il segreto tra una foto anonima e un’immagine capolavoro.
Ci sono diversi aspetti da considerare partendo dalla luce, dalle condizioni atmosferiche, dall’ambiente, dall’angolo di inquadratura.
Il giusto mix tra questi parametri rappresenta la giusta fusione dei principi necessari per poter scattare una bella foto in montagna.
Ecco i nostri consigli che ti aiuteranno a capire come fotografare paesaggi di montagna, indicandoti anche gli errori da evitare.
Conoscere Le Criticità
Scattare foto in montagna presenta delle criticità che è bene conoscere in anticipo, in modo da porsi nelle condizioni ideali per minimizzare i problemi.
In presenza di neve o di roccia i riflessi della luce sono all’ordine del giorno e si traducono in elementi pesantemente disturbanti per la resa dell’immagine.
E’ necessario trovare il modo di evitare che i bagliori possano rientrare all’interno dello scatto, utilizzando metodi e sistemi il cui scopo è espressamente la riduzione dei riflessi e l’ottimizzazione della luce.
Un’altra criticità riguarda il contrasto, che spesso in altura appare molto accentuato creando zone dell’immagine fortemente illuminate (quasi bianche) e altre che invece appaiono molto scure perdendo di dettaglio.
Il terzo elemento critico è il vento: in montagna l’aria potrebbe disturbare lo scatto e rendere mossa la foto.
Filtri e treppiede vengono in soccorso per la realizzazione di fotografie memorabili.
Non è finita qui: vi è infatti un altro aspetto che può essere considerato critico.
Il rischio delle foto di paesaggi di montagna è la monotonia.
Spesso si vedono, anche in rete, fotografie tra loro molto simili.
In montagna per la maggior parte del tempo vedi prati, alberi, roccia, monti in lontananza.
Potresti anche aver davanti il paradiso, ma le foto potrebbero sembrarti tutti uguali. Per questo la creatività è tutto (o quasi).
Usare I Filtri
I due principali problemi appena enunciati si possono risolvere con l’utilizzo di filtri: in questo caso i riflessi della luce e il contrasto vengono ottimizzati grazie all’installazione sull’obiettivo di appositi filtri.
Questi impediscono il passaggio di luce eccessiva, creando un maggiore bilanciamento tra le zone chiare (solitamente il cielo, la neve, corsi d’acqua o la roccia) e le zone più scure (boschi, alberi, zone in ombra).
Potresti utilizzare un filtro polarizzato per esaltare il colore blu del cielo e per togliere molti riflessi, mentre se vuoi migliorare il contrasto hai la possibilità di scegliere un filtro ND, magari a lastra sfumata, per regolarizzare le differenze tra cielo e terreno.
Se per quest’ultima tecnica è necessario l’utilizzo del treppiede, con il filtro polarizzato puoi scattare anche a mano libera.
Usare Il Treppiede
L’uso del treppiede favorisce la stabilità della fotocamera e quindi dell’immagine ottenibile.
Questo strumento è indispensabile nel caso in cui fotografi con filtri oscuranti ND oppure con tempi di posa volutamente allungati, ma si rivela determinante anche in condizioni di vento.
In montagna una leggera brezza può disturbare il tuo lavoro.
Un treppiede si presenta più stabile offrendoti importanti garanzie di resa.
Logicamente la tua scelta deve essere ponderata poiché il mercato offre prodotti molto economici, ma che sono lontani anni luce da cavalletti che hanno nella qualità realizzativa e nella solidità le loro principali caratteristiche.
Posizionare il treppiede in una zona sicura, ben piantato a terra e magari con un peso attaccato, impedirà al vento di fare oscillare la fotocamera, evitando così l’effetto mosso.
Valorizzare La Stagione
Per fotografare un paesaggio in montagna nel modo migliore è necessario da valore alla stagione.
Fotografare la Montagna in Inverno:
Offre la possibilità di una fotografia minimalista con alberi spogli o comunque più vuoti, colori più tenui e magari la neve che copre i colori dei prati e della vegetazione.
In questo caso vengono valorizzate le linee, i contorni e le forme
Fotografare la Montagna in Primavera:
La primavera racconta una montagna che prende vita, dei colori che mutano diventando più brillanti e portando l’immagine ad uno stato più elevato.
Il verde di alberi e prati inizia ad essere più saturo, i fiori assumono parvenze piacevolie donano più colorazione.
Si deve percepire dallo scatto quell’aria frizzantina tipica di questa stagione.
Fotografare la Montagna in Estate:
L’estate è il momento migliore per fotografare paesaggi in montagna, ma è anche, forse, la stagione più difficile per rendere memorabile un’immagine.
La neve invernale e i colori dell’autunno hanno già il loro fascino e l’occhio dell’osservatore è distratto proprio da questi elementi che, da soli, riempiono la foto.
In estate, invece, tutto è svelato e risulta difficile portare l’attenzione su un elemento preciso o in una direzione desiderata.
Servono quindi dei fattori capaci di dare maggiore emozionalità all’immagine, come un animale, un fiore, una persona.
Fotografare la Montagna in Autunno:
I colori dell’autunno sono in grado di regalare emozione anche all’interno di una fotografia “anonima”.
In questo caso fotografare un paesaggio in montagna durante questa stagione risulta abbastanza semplice anche per il fotografo principiante, a patto di metterci un po’ di creatività, soprattutto se non si ha una tecnica sopraffina.
Bilanciare Tecnica Ed Emozione
Scattare una foto di paesaggio in montagna può essere semplice oppure complicato, a seconda dei momenti e delle condizioni.
Ci sono scenari che già di per sé comportano grande attrattività, risultando completi e ricchi pur senza artifici o magheggi fotografici.
Altri, invece, appaiono più anonimi e richiedono quel “qualcosa in più”.
Il bilanciamento tra tecnica ed emozione risulta fondamentale per avere una bella fotografia.
Se da un lato questa equazione potrebbe rappresentare un vincolo, dall’altro lascia ampio margine anche a chi si presenta più freddo o con poca capacità.
Potresti anche non essere un fenomeno, ma se ci aggiungi un aspetto emozionale la tua foto potrà risultare bella e comunicativa.
Vale anche il contrario: magari hai una tecnica incredibilmente sviluppata, ma ti manca la componente emozionale. L’una compensa l’altra.
Se sai di essere deficitario da un lato, compensa con l’altro.
Inserire Un Elemento Vivente
Inserire un elemento vivente all’interno di un paesaggio significa avere a che fare con uno scatto meno asettico.
Un animale o una persona offrono emozioni e dinamismo, contribuendo a creare un’immagine più varia e coinvolgente.
La scelta spetta al fotografo poiché non sempre è possibile e non sempre è utile: dipende dalla scena.
Se manca di emozionalità, allora il modo per darla potresti trovarlo proprio così.
Inserire Oggetti O Elementi Di Movimento
Inserendo nell’immagine elementi di movimento, lo scatto acquisisce un aspetto dinamico incontrastato.
Un paesaggio montano in cui si vede ad esempio il fumo che fuoriesce da una baita, oppure si individua la presenza di una fattoria o di un trattore, o anche solo le luci in movimento delle auto che transitano su una strada in lontananza (basta che allunghi il tempo di scatto e il gioco è fatto), si arricchirà di valore.
Otterrai un’immagine caratterizzata da grande dinamismo e da un buon senso di movimento, uscendo dalla tipicità statica della fotografia paesaggistica.
Solitamente la foto montane raccontano di paesaggi magnifici, che però vengono presentati con monotonia.
Se lanci lo sguardo verso l’orizzonte otterrai una costante visione di altri monti che ti appaiono tutti uguali, se sposti l’occhio a destra o a sinistra vedrai prati e boschi, con la neve vedrai tutto monocolore.
Non è semplice uscire dalla massa.
Con un oggetto o con un elemento di movimento inserito nell’immagine vedrai come potrai migliorare i tuoi scatti e dare personalità ad immagini altrimenti monotone.
Essere Creativi
La creatività è fondamentale nella fotografia e lo è pure in montagna.
La creatività è un aspetto che devi prendere in considerazione indipendentemente dallo scenario inquadrato.
Puoi fare uno scatto semplice, che ripropone ciò che vedono i tuoi occhi, oppure puoi spostare l’inquadratura e inserire un nuovo punto di vista.
Un paesaggio sullo sfondo, con una panchina in legno in primo piano, oppure con un cartello di un sentiero innevato, o ancora con un punto di osservazione nascosto tra gli alberi.
Il tuo scopo, però, è quello di una fotografia paesaggistica e l’elemento creativo non deve comunque distogliere l’attenzione dal paesaggio.
Se visiti luoghi turistici, avrai sicuramente già visto foto ripetitive, angoli di inquadrature che ti appassionano per le immagini che sono state ottenute.
Vuoi un consiglio sincero? Dimentica tutto.
O meglio, ricorda tutto per non replicare le stesse cose.
Se vuoi davvero essere creativo non cercare di copiare gli altri, ma trova una tua linea, una tua personalità, cercando di imprimerla anche alla fotografia che andrai a scattare.
A volte basta l’inserimento di un paio di elementi per trasmettere un messaggio differente.
Ad esempio, immagina di voler fotografare da una balconata panoramica un insieme di monti innevati.
Ora immagina, dallo stesso luogo, di scattare dalla stessa posizione, abbassando magari la fotocamera e riprendendo pure un paio di scarponcini innevati con uno zaino e con un attrezzo da alpinismo, che andrai a riporre in basso leggermente sulla destra, lasciando al resto dello spazio l’immagine dei monti innevati (gli stessi di prima).
Probabilmente, su 100 fotografi amatoriali 95 scatteranno e si accontenteranno della prima immagine, gli altri 5 proveranno invece a metterci maggiore creatività ispirandosi alla seconda.
Tu quale scatteresti? Da che parte stai?
Giocare Con La Luce
Se la fotografia è l’arte di dipingere con la luce, noi ti invitiamo a giocarci.
La tecnica fa sempre parte degli effetti creativi.
Soprattutto all’alba e al tramonto il sole offre una luce morbida ma nonostante questo l’esposizione potrebbe crearti qualche problema.
Il messaggio è: sfrutta i raggi del sole a tuo favore.
Cambia angolo di inquadratura e poniti in un punto in cui il sole pieno è coperto almeno in parte.
In questo modo l’effetto luminoso sarà smorzato in modo naturale e potrai cogliere i raggi che vanno ad illuminare la scena da un lato.
Forse un esempio è la cosa migliore per comprendere: nasconditi dietro ad un albero lasciandoti il sole sulla sinistra in modo che sia schermato dalla stessa pianta.
A questo punto vedrai la scena illuminata ma senza che il sole rientri nell’inquadratura.
Se proprio non ti è possibile, cerca un altro effetto “wow”, provando la cosiddetta “esplosione del sole”.
Questo viene bene quando fotografi un bosco dal suo interno: alzando l’inquadratura e con il sole sopra agli alberi potrai cogliere quasi i singoli raggi che filtrano nella vegetazione.
In questo modo otterrai un effetto esplosione.
Per trovare la massima resa da queste tecniche prova a chiudere il diaframma fino a f/16 (ma anche di più se la fotocamera te lo permette): così facendo la luce ti creerà un effetto stella.
In montagna evita di fare scatti controluce: non creerai alcun effetto, a meno che la luce non sia “protetta” dagli alberi, limitandone il passaggio verso l’obiettivo della tua macchina fotografica.
Giocare Con Le Nuvole
Fotografare paesaggi di montagna vuol dire saper sfruttare al meglio ciò che la natura offre.
Le nuvole sono un elemento determinate per la resa di una foto in montagna.
Sai che anch’esse possono dare un’impressione dinamica?
Come puoi immaginare, le nuvole si muovono in base al vento ed è proprio questo movimento che potresti riprendere con la fotocamera.
Come te lo spieghiamo noi ed è molto semplice.
Basta che alzi il tempo di posa, aiutandoti pure con un treppiede o con un appoggio solido e affidabile: otterrai così le striature delle nuvole nel cielo.
Attenzione però a non innalzare eccessivamente il parametro perchè in quel modo otterresti l’ingresso di troppa luce e ti compariranno zone bruciate.
Se c’è una corrente d’aria sufficiente (se vedi a occhio nudo il movimento delle nuvole) ti basterà aumentare il tempo di un paio di valori.
In caso contrario aiutati con un filtro: così facendo il problema dell’eccessiva luminosità lo elimini sul nascere.