L’uso dei filtri fotografici in fotografia consente di dare un effetto diverso all’immagine attraverso un’azione che avviene al momento dello scatto e non successivamente, senza quindi artifizi informatici.
Applicando dei filtri davanti all’obiettivo, si modifica la percezione che il sensore ha della luce, creando variazioni particolari e uniche, in grado di aggiungere valore alla foto, la quale risulta ricca e modificata nelle tonalità cromatiche.
Se dunque vuoi esprimere creatività, i filtri fotografici ti permettono di farlo.
Come? Te lo diciamo noi.
Come si classificano i filtri fotografici
I filtri sono fisicamente delle lenti in vetro, ma non esiste un solo filtro, ma ve ne sono diversi sul mercato e ciascuno ha la sua peculiarità.
Di base è possibile differenziarli a seconda di due parametri.
- Geometria: Filtri a lastra (quadrati o rettangolari) e filtri circolari (tondi da avvitare)
- Tipologia: Polarizzatore, ND (a densità neutra), UV, Close-up, Natural Night e speciali (infrarossi)
- Filtri tondi con filettatura e a lastra
I filtri circolari sono provvisti di ghiera filettata che consente l’avvitamento sulla lente dell’obiettivo, a patto che sia della medesima dimensione o che sia provvisto di adattatore.
Montare e smontare sono operazioni immediate e intuitive che rendono più semplice l’impiego anche a principianti.
Inoltre hanno un costo mediamente inferiore rispetto a quelli a lastra, oltre ad essere più leggeri e pratici da portare.
I filtri a lastra necessitano invece di un telaio portafiltro che viene agganciato all’obiettivo.
Questo genere è più indicato per i professionisti in quanto lascia più spazio alla creatività.
Di contro il sistema ha un ingombro maggiore e un costo superiore.
I diversi tipi di filtri
Ciascun filtro offre un risultato diverso nell’immagine e uno non è sostitutivo dell’altro.
Filtro Polarizzatore:
Il suo principale compito è di eliminare i riflessi orizzontali che si creano attraverso le superficie come acqua, neve, sabbia o pannelli riflettenti.
L’effetto è il medesimo degli occhiali da sole polarizzati. I colori acquisiscono quindi una maggiore saturazione e si migliora il contrasto, evidenziato soprattutto nei colori vivi come il blu e il verde (cielo e montagne).
Di contro è necessario verificare i parametri di scatto poichè l’applicazione di questo filtro tende a ridurre lievemente l’esposizione.
Filtro ND:
Il filtro ND è neutro per definizione.
Ti starai chiedendo allora a cosa serve e la domanda è lecita.
Esteticamente è di colore grigio e ha la funzione di ridurre in modo omogeneo la luce entrante nell’obiettivo e questo è positivo nel caso di lunghe esposizioni, consentendoti di abbassare il rischio diffrazione luminosa dovuta alla eccessiva luminosità.
Il filtro ND è disponibile con gradazioni di grigio differenti a seconda delle situazioni. In questi casi è necessario modificare i parametri di scatto soprattutto se vi sono lenti molto scure.
Se opti per questo filtro investi qualche euro in più per comprare un prodotto di qualità: lenti ND economiche lasciano un effetto colore che tende al rosso, alterando la percezione dell’immagine.
Esistono filtri ND a lastra graduati dove una parte più scura sfuma verso una più chiara, valorizzando i colori del cielo e parallelamente quelli della parte bassa dell’immagine.
Ottimo l’utilizzo di questi filtri nelle riprese di un tramonto o di un’alba.
Filtro ultravioletto UV:
L’effetto di questo filtro è minimo ma spesso importante, soprattutto se non disponi di un mezzo fotografico full frame o comunque di alta gamma.
L’immagine scattata con il filtro UV viene privata di quella lieve patina di foschia che è solito vedersi in diverse foto.
Inoltre protegge anche l’obiettivo. Un filtro UV di qualità è perfettamente trasparente e non influisce sulla cromia della foto.
Tra tutti i filtri disponibili, questo è forse quello meno utile perché non aggiunge nulla alla tua immagine.
Filtro Natural Night:
Riesce a conferire un effetto “rosato” alle fotografie notturne con lunghi tempi di esposizione.
In un primo momento l’immagine ti apparirà lontana dalla realtà, ma se la osservi bene e più volte (se “ti fai l’occhio”) riesci a dare un ottima impronta alla tua fotografia notturna, rendendola molto creativa ed esclusiva.
Filtro Close-Up:
Il close-up accentua il primo piano, o meglio, l’effetto macro.
Applicato davanti, questo filtro diminuisce la distanza di messa a fuoco generando un maggiore ingrandimento.
Scegliere un filtro close-up economico significa rischiare quello che viene definito “fenomeno della aberrazione cromatica”, ovvero una diversa percezione delle colorazioni nei contorni dei soggetti o degli oggetti ritratti.
Non credere che poi tu possa agire facilmente in post produzione per eliminare il problema perché non è impresa facile, quindi scegli in questo caso un filtro di qualità.
Altri filtri: tra gli altri filtri è giusto menzionare quello che diviene utile per percepire gli infrarossi (filtro infrarosso), utile nelle foto notturne e con lunghissimi tempi di scatto dato che la sua colorazione è “total black””.
Ci sono poi filtri che offrono la lente colorata ma obiettivamente è meglio starne alla larga per due motivi: molti di essi sono di scarsa qualità, li utilizzerai pochissimo (praticamente mai se non quando lo acquisti per vedere l’effetto che fa).
Quando usare i filtri in fotografia?
L’uso dei filtri fotografici deve essere ragionato.
Vero che se li acquisti dovrai anche utilizzarli, ma in maniera ponderata.
Se vuoi migliorare le tue fotografie pensa all’inquadratura della scena e alla sua composizione, quindi pensa a come potresti applicare il filtro e al risultato che potresti ottenere.
Parti dal presupposto che con un filtro la tua fotografia verrà migliorata fin da subito, in maniera diversa rispetto ad uno scatto tradizionale.
Se sei amante della fotografia paesaggistica il filtro è certamente un valore aggiunto, specialmente se apprezzi le foto di tramonti, cieli azzurri, mare, montagna, fiumi, paesaggi innevati.
Ma non credere sia finita qui: anche in condizioni di luce difficile, aprire maggiormente il diaframma e allungando il tempo di posa, un filtro ti consente di gestire meglio l’ingresso della luce nella tua fotocamera.
Quali sono i filtri più diffusi?
I filtri ND e polarizzati sono quelli che più di altri trovano largo impiego proprio nelle situazioni citate.
Posti davanti all’obiettivo ti consentono di agire sui tempi di scatto allungandoli e creando piacevoli effetti alle immagini, come ad esempio “calmare” un mare agitato, o trasformare una cascata in un meraviglioso foulard di seta biancastra.
Un valido fotografo dovrebbe avere a disposizione almeno un filtro polarizzato e un paio di filtri neutri ND (ND 64 e ND 1000).
Il secondo è decisamente più scuro del primo, ma è utile per creare immagini uniche e spettacolari, seppur poco reali, dando l’idea del movimento se viene utilizzato un lungo tempo di posa.
Immagina le scie luminose dei fari delle auto su una strada alla sera, oppure le scie lasciate dalle persone che camminano e che spesso si vedono in foto dai forti connotati dinamici: questi effetti sono ottenibili anche con il filtro poiché puoi allungare il tempo di esposizione (Approfondimento in arrivo sull’argomento) per ricreare l’effetto desiderato.
Come usare i filtri fotografici per dare un senso alle immagini
Probabilmente stai pensando che tutto quanto hai letto fino ad ora sia tutto molto bello, ma all’atto pratico cosa ti comporta l’applicazione di un filtro sul tuo obiettivo della fotocamera?
La risposta è semplice: un filtro ha senso se poi sai modificare i parametri di scatto, come ad esempio il tempo di posa, gli ISO e l’esposizione.
Se sei un principiante e imposti la fotocamera in modalità automatica allora hai già ti accorgerai di come variano i parametri con filtro e senza filtro (basta che lo appoggi davanti con la mano per vedere immediatamente la variazione dei dati sullo schermo della macchina fotografica).
Riducendo ad una mera semplificazione, puoi pensare come l’applicazione di un filtro scuro che ti riduce l’esposizione di 15 stop in una giornata di pieno sole, rimandi alla medesima scena fotografata a tarda serata.
Il motivo è presto detto: la luce è il fattore fondamentale che ti consente di fotografare e il filtro ne varia l’intensità e la percezione della stessa al sensore.
Di conseguenza i parametri subiscono inevitabilmente una variazione che devi conoscere e saper gestire.
Le condizioni con il filtro mutano rispetto a quelle originali puoi bei intuire come i tempi si allunghino, ragion per cui è importante scattare in posizione salda e possibilmente con un treppiede.
Per la fotografia con i filtri esistono delle tabelle e delle applicazioni per smartphone che indicano come impostare i tempi di scatto in base al tipo di filtro avvitato, ma molto rilievo ha pure il sensore della fotocamera in quanto più è grande maggiore è la sua capacità di catturare la luce rispetto ad uno più piccolo.
I filtri fotografici possono anche essere sovrapposti l’uno con l’altro (se i diversi modelli lo consentono) per ottenere combinazioni interessanti e particolarmente curiose.
Come scegliere filtri fotografici di qualità
Accetta un altro nostro suggerimento.
Pensa al filtro come una parte integrante della fotocamera, perché una volta che lo avviti diventa inevitabilmente un unico insieme con obiettivo e corpo.
Non puoi quindi ragionare a comparti stagni, ma devi pensare in maniera univoca.
Ciò significa che anche se hai una macchina fotografica di pregio alla quale apponi un filtro di qualità discutibile, a risentirne non sarà solo la lente, ma anche tutti gli altri componenti.
La luce, sia essa naturale o artificiale, colpirà il sensore dopo aver attraversato la prima lente (ossia quella del filtro), ma se questa è di qualità discutibile il fascio luminoso che trapasserà viene distorto, giungendo al sensore in maniera diversa rispetto all’origine.
La conseguenza sarà una fotografia con errori cromatici, di contrasto, di gamma colore e di saturazione, oltre che di luminosità.
I filtri più economici hanno lenti realizzate in materiale plastico: dalla loro parte hanno il vantaggio della resistenza, ma lo svantaggio di non essere certo cristalline e trasparenti come il vetro.
In pratica è il filtro che decide la qualità dell’immagine: a un filtro di qualità corrisponderà un’immagine qualitativamente elevata, a un filtro di basso profilo corrisponderà una fotografia mediocre.
I filtri non sono comunque tutti uguali: puoi anche avere lenti in vetro che però danno esiti sotto alle attese.
Quindi prima di acquistare chiedi informazioni e leggi le diverse recensioni che puoi trovare in rete, così come puoi osservare le immagini scattate con quel modello.
Presta attenzione alle aberrazioni cromatiche, alla presenza di aloni o di zone scure (occhio ai contorni della fotografia) e valuta con tranquillità, senza decidere con fretta.
Scegli un filtro fotografico che presenti trattamenti superficiali antigraffio, anti-polvere e antimacchia in modo che riduci la possibilità di sporcare e rovinare la lente.
Talvolta sono però proprio tali lavorazioni che limitano la qualità del filtro, a meno che non ti affidi a brand sicuri, a costo di spendere qualche euro in più.
Un filtro di qualità è solitamente abbastanza costoso e può arrivare anche a superare 100 euro.
Di solito vale la regola che più l’accessorio costa, maggiore è la qualità offerta.
Conservare e pulire i filtri Fotografici
Il filtro fotografico ha dimensioni contenute (soprattutto quelli tondi) e vengono riposti in appositi contenitori, meglio se metallici o in plastica dura in modo da proteggerli da urti e cadute accidentali.
Il consiglio è di acquistare i filtri che vengono venduti nella loro scatoletta contenitrice e mantenerla anche per la riposizione in caso di mancato utilizzo.
Ci sono anche apposite custodie multiple, ben realizzate e utili, che si comprano direttamente in rete o in negozi specializzati in accessori fotografici.
Prima di utilizzare il filtro è bene pulirlo in superficie e lo stesso prima di riporlo.
Il cristallo è un materiale che sa attirare la polvere come pochi altri, oltre ad essere sensibile alle impronte delle dita e a segni di unto.
Un normale pannetto per occhiali morbido e delicato in microfibra è certamente un buon strumento per la pulizia, ma meglio prima usufruire di un piccolo pennellino appositamente pensato per il trattamento di obiettivi e lenti.
Se la superficie non appare pulita alla perfezione il rischio è di fallire la messa a fuoco e di avere delle macchie o alonature sugli scatti.
Utili sono pure i piccoli soffietti ad aria che oltre ad asciugare eventuale umidità presente, allontanano micro granuli di polvere che potrebbero rigare il vetro.
Specialmente se il filtro è munito di trattamenti è bene non utilizzare solventi o liquidi aggressivi.
Meglio affidarsi ad una pezzuola in microfibra umidificata o a prodotti espressamente pensati per il trattamento di lenti di occhiali e obiettivi fotografici.
La riposizione nel portafiltro deve essere accurata e attenta, facendo in modo che il filtro possa essere protetto.
Inoltre, in caso di portafiltri, provate a infilare i filtri in ordine di gradazione, dal più scuro al più chiaro: vedrete la praticità e il vantaggio di avere a disposizione un accessorio in tempi immediati.
Filtri fotografici: pro e contro
I filtri non sono obbligatori.
Puoi benissimo scattare fotografie con la tua fotocamera in assetto standard.
Ma è indubbio che la loro applicazione possa dar adito ad un tocco creativo in più agendo su una tecnica di scatto particolarmente caratterizzante delle immagini ottenibili.
Vantaggi e svantaggi sono quindi da prendere in considerazione prima di scegliere.
Vantaggi:
Semplicità di installazione, uso versatile, migliore gestione della luce, possibilità di scattare con lunghi temi di esposizione anche con luce forte, effetti speciali ottenibili, protezione delle lenti obiettivo, migliore risultato in fase di post produzione, elaborazione fotografica semplificata.
Svantaggi:
Costo aggiuntivo da sostenere, dotazione più completa ma più pesante, necessità di apprendere la nuova tecnica di scatto, uso del treppiede, filtri economici non offrono grandi rese.
Conclusione
L’uso dei filtri fotografici riescono ad aggiungere valore alle immagini, modificando la resa cromatica e fornendo uno scatto spesso fuori dal comune.
L’obiettivo, soprattutto se ragioni in ottica di post produzione, è di avere un immagine di livello fin dall’origine potendo così intervenire il meno possibile con il software di post produzione.
Se decidi di fare il grande passo e acquistare un filtro, allora fallo in maniera decisa senza se e senza ma, acquistando un filtro di buona qualità; in caso contrario la tua fotografia sarà penalizzata e per nulla valorizzata.
Per iniziare puoi prendere un filtro polarizzatore perché non è troppo costoso e puoi vedere immediatamente il risultato, inoltre è semplice da gestire.
I filtri difficilmente vengono impiegati nella fotografia sportiva, macro o ritrattistica, mentre si privilegiano gli stili che riguardano il paesaggio oppure still life, dove i tempi di posa sono mediamente più allungati rispetto ad altri generi.
In questo caso l’effetto sarà ancor più accentuato e saprà dare valore aggiunto alla foto.
Alla fotografia con filtri devi avvicinarti in maniera diversa dal solito perché cambiano i parametri di scatto e quindi muta pure il modo di visionare le cose, a partire dalla scena di ripresa e dalla sua composizione.
Se sei di fretta, abbandona questa tecnica perché l’uso del filtro richiede pazienza e tanta sperimentazione, ma realmente ti può dare quel qualcosa in più.
Una volta che sei in possesso del filtro, qualunque esso sia, non stancarti di sperimentare: scatta foto con il filtro applicato all’obiettivo e poi prova senza questo fantastico accessorio, per vedere le differenze e iniziare a fare pratica, comprendendo il modo più corretto di impiego.
Non rimarrai deluso e le tue immagini guadagneranno in spettacolarità.
Inoltre fotografare con i filtri ti porterà un altro grande vantaggio: nessuno potrà correggerti e farti notare errori nelle immagini che mostrerai poiché essendoci il filtro tutto (più o meno) può essere perdonato e giustificato.