Quando si parla di filmati, montaggi, elaborazioni al computer, il pensiero corre veloce ai migliori monitor per video editing, perché di un buon display, soprattutto in questi casi, è impossibile farne a meno.
Un buon monitor consente di visualizzare immagini fedeli, colori brillanti, contrasti giusti e avere una visione più completa del filmato, soprattutto quando si avviano lavori di montaggio e editing.
Uno schermo editing video è ben differente rispetto ad un normale monitor per uso tradizionale del computer: deve avere caratteristiche particolari e ha un prezzo solitamente elevato, a volte anche più di un PC economico.
Solitamente i migliori monitor per video editing hanno anche dimensioni maggiorate per permettere all’utente di visualizzare le diverse tabelle e maschere necessarie per l’elaborazione di immagini.
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Il Miglior Monitor da Editing Video per Qualità Prezzo :
La Classifica dei Migliori Monitor per Video Editing
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1) BenQ EW2880U
Un prodotto decisamente di buon livello quello offerto da BenQ, dal design classico e senza fronzoli, e capace di rispondere alle attese dell’utente fornendo buoni risultati, frutto anche di un menù interno che permette di personalizzare a piacimento diversi parametri, adattando così la visione a seconda del tipo di video da trattare.
La risoluzione 4K del pannello di tipo IPS da 27 pollici offre grande nitidezza delle immagini e la struttura è molto solida e robusta. Inoltre lo schermo è regolabile, in modo che ciascuno si senta a proprio agio in postazione lavoro.
Buono il numero di porte a disposizione, tra cui 2 HDMI e ben 4 USB. Notevole il tempo di risposta di 4 millisecondi, un risultato decisamente valido per questo tipo di monitor.
BenQ EW2880U è ideale per lavori di grafica, progettazione, animazioni e montaggio video, dove i colori risultano sempre brillanti, reali e veri.
Il filtraggio luce blu e la possibilità di regolare lo schermo a proprio piacimento son ulteriori fattori che danno valore aggiunto a questo prodotto, offerto ad un prezzo interessante.
Un ulteriore vantaggio è che disponendo di standard VESA è possibile appenderlo alla parete, creando ancor più spazio nella postazione lavoro.
Manca la certificazione spazio colore AdobeRGB, più indicata però per le elaborazioni grafiche e meno per quelle video.
Qualche utente lamenta problemi ai pixel, cosa che è comunque abbastanza diffusa nei BenQ: uno pare tenda a rimanere acceso.
Pro
Contro
- STRAODINARIO SCHERMO 4K: approfitta della qualità dell’immagine perfetta in 16:9 con una risoluzione…
- MIGLIORA L’ESPERIENZA VISIVA: P3 Wide Color con tecnologia HDRi per una migliore visualizzazione dei…
- SUONO DI QUALITÀ SUPERIORE: tecnologia leader TrueSound grazie agli altoparlanti stereo da 3W e un…
2) LG 34WN750
Se volete spendere poco e avere un ottimo monitor, questo LG 34WN750 è probabilmente il top assoluto nella fascia economica.
Il formato 21:9 facilita la visualizzazione di più finestre contemporaneamente e il merito va anche al sistema Screen Split che permette di dividere lo spazio nello schermo al fine di una migliore organizzazione.
Mentre la dimensione di 34 pollici offre una visione ampia e di qualità, grazie ad una risoluzione QHD maggiorata che migliora nettamente quella più tradizionale e conosciuta, aggiungendo pixel, sulla linea orizzontale, per favorire i dettagli.
La presenza dell’HDR10 è utile per favorire i contrasti, mentre i colori sono esaltati dal pannello di tipo IPS e la frequenza di 75 Hz migliora quella canonica dei 60 Hz.
Il design classico è reso più accattivante da un piedistallo dalla curvatura accentuata.
Questo modello ha le casse audio integrate, una presa per le cuffie, due porte HDMI e ingressi USB.
Pro
Contro
- Monitor 34″ UltraWide 21:9, Quad HD 3440 x 1440, Flicker Safe, Anti Glare
- HDR 10 (High Dynamic Range), 300 cd/m², colore calibrato
- Radeon FreeSync 75 Hz, Black Stabilizer, Dynamic Action Sync (DAS), tempo di risposta 5 ms
3) Samsung S34J552
Se il Samsung S34J552 non è il miglior monitor per video editing, poco ci manca e basta leggere la scheda tecnica per capire la valenza di questo modello pensato per lavorare e appartenente alla fascia media del mercato.
Il formato Wide Screen da 34 pollici allarga molto la visione e rende meglio l’idea delle immagini grazie al formato 21:9 e una risoluzione di 3440 x 1440 (che non è la 4K), con un tempo di risposta di 4 millisecondi.
La possibilità di visualizzare l’immagine nell’immagine (PIP) è molto pratica per chi svolge lavori di editing immagini e video, poiché sfrutta l’intera larghezza del pannello, ottenendo un buon sviluppo della timeline e agevolando il multitasking.
Lo schermo è perfettamente regolabile manualmente nella posizione preferita e presenta la possibilità di essere appeso al muro per una migliore organizzazione dello spazio, oltre a ridurre la fastidiosa luce blu a favore di una vista più riposata.
Decisamente valido il contrasto offerto dal monitor.
Di livello anche la dotazione delle porte a disposizione per la connettività, ma manca quella USB.
Il monitor non presenta speaker integrati, ma la sola presa cuffia.
Interessante la funzione PBP che offre la possibilità all’utilizzatore di suddividere lo schermo in due parti (destra e sinistra) e avere una duplice immagine dalla risoluzione originale, senza perdere dettaglio.
Perfetta la sincronizzazione e anche la frequenza (75 Hz).
Il prezzo è elevato rispetto ad altri modelli ma sicuramente il prodotto è di qualità e non delude le attese della clientela business.
Pro
Contro
- Monitor Ultra WQHD da 34” con formato 21:9
- Funzione di Picture By picture e Picture in Picture
- Ottimo per il multitasking
4) BenQ PD3220U
Con questo modello entriamo nella fascia altissima e il prezzo lo suggerisce chiaramente, dato che servono oltre 1.200 euro per avere il monitor BenQ PD3220U da 32 pollici.
Il formato è 16:9, scelta che deriva dalla possibilità di destinare il display anche a editor grafici e non solo video, nonostante qualcuno avrebbe preferito comunque un 21:9.
Il risultato però è decisamente valido in entrambi i casi, con un tempo di risposta che è di 4 millisecondi.
Inoltre, valore aggiunto, è la presenza della porta Thunderbolt 3 per una velocità super e una gestione più ampia che consente anche il collegamento di due monitor con risoluzione UHD.
Eccellente la dotazione tecnologica del prodotto per quanto riguarda la resa e la disponibilità dei colori.
BenQ PD3220U è pensato per chi opera molto davanti al pc e vanta una serie di funzioni atte a ridurre l’affaticamento degli occhi, rendendo meno stressanti le lunghe sessioni operative.
Il sistema HDR10 è incluso e se volete utilizzare il monitor per progettare esiste anche la modalità specifica per rendere migliore la visione dei modelli.
A parte il costo elevato, un altro aspetto da segnalare riguarda il computer, il quale deve essere provvisto di un’ottima scheda grafica per poter far rendere la meglio il video.
In caso contrario il rischio è di avere un “collo di bottiglia”, ossia un prodotto eccellente che però non può essere sfruttato e valorizzato.
Aggiornare il computer potrebbe però richiedere ulteriori esborsi.
BenQ ha pannelli abbastanza delicati che possono creare problemi a singoli pixel.
Il tutto richiede quindi attenzione o invita a richiedere il prolungamento della garanzia.
Pro
Contro
- 1. Corrispondenza dei colori del Mac: I colori del display si adattano perfettamente a quelli del…
- 2. AQCOLOR: garanzia assoluta di accuratezza dei colori fin dall’inizio, con uniformità da un angolo…
- 3. Thunderbolt: Offre una potenza eccezionale, un’ampia larghezza di banda e consente il collegamento in…
5) ASUS ProArt PA279CV
L’ASUS ProArt PA279CV si rivela una scelta eccellente per i professionisti del settore grafico, del design e della fotografia grazie alle sue prestazioni eccezionali e alla precisione cromatica.
Questo monitor 4K UHD offre un’ampia gamma di colori e una qualità d’immagine sorprendente, resa possibile dalla tecnologia ASUS ProArt Calibration per una calibrazione personalizzata e precisa.
Tra le funzionalità avanzate, spiccano la modalità Picture-in-Picture (PIP) e Picture-by-Picture (PBP), ideali per visualizzare due fonti video in contemporanea.
La connettività è garantita da varie opzioni, tra cui HDMI, DisplayPort, USB e l’uscita Thunderbolt 3 per una connessione rapida con laptop e dispositivi compatibili.
Il design elegante e minimalista, con cornice sottile e base solida, offre un’ampia gamma di opzioni di regolazione per adattarsi alle diverse esigenze ergonomiche degli utenti.
Tuttavia, è importante notare che il monitor ha un prezzo elevato e necessita di una calibrazione accurata per ottenere i migliori risultati. Inoltre, non dispone di altoparlanti integrati, il che potrebbe rappresentare un inconveniente per alcuni utenti.
L’ASUS ProArt PA279CV si dimostra un monitor professionale versatile e affidabile, adatto a coloro che cercano un’esperienza visiva di alta qualità e funzionalità avanzate. Nonostante il prezzo elevato e l’assenza di altoparlanti integrati, questo prodotto rappresenta un ottimo investimento per i creativi più esigenti.
Pro
Contro
- 27 pollici, risoluzione massima del display 3840 x 2160 pixel, display IPS con design senza cornice
- Colore Nero
- Paese di origine – Cina
Come scegliere il monitor per video editing
Guai a scegliere il primo prodotto in offerta speciale senza prima aver guardato alle caratteristiche.
Scegliere tra i migliori monitor per video editing non è semplice e richiede una approfondita analisi poiché da questa periferica dipende una buona parte della resa del video.
Ecco i parametri da prendere in considerazione.
Risoluzione, formato e misura:
Raggruppiamo le tre variabili poiché spesso una è direttamente legata all’altra.
Il primo fattore da analizzare in un monitor editing è proprio la dimensione, espressa solitamente in pollici.
Di solito più lo schermo è grande, maggiore è l’esborso richiesto, ma un grande polliciaggio è importante per riuscire a ottimizzare le operazione di editing, visualizzando contemporaneamente più finestre e maschere.
In genere, con un formato 16:9 (o anche superiore), il monitor tende ad essere più largo che alto accentuando la forma rettangolare e in questo caso si può aumentare la preferenza salendo di pollici.
Diversamente, uno schermo 4:3 si presenta più “quadrato” e si può quindi preferire una dimensione più piccola.
Il consiglio è comunque di scegliere un monitor per video editing che sia almeno di 21 pollici o 24 in caso di 16:9.
Esagerare non sempre è conveniente perché dovete anche fare i conti con lo spazio che avete a disposizione nella vostra postazione di lavoro.
Risoluzione e dimensioni sono parametri che viaggiano a braccetto: avere un monitor grande con bassa risoluzione sarebbe deleterio perché vedreste immagini sgranate e prive di definizione. Inoltre potrebbe crearvi una forte emicrania.
Cercato quindi una risoluzione di almeno 1920 sul lato più lungo ma se volete aumentare il formato e beneficiare di una visione estremamente brillante e realistica, allora potreste anche passare ad una risoluzione 4K (ad esempio su schermi da 27 pollici).
Analizzando invece il formato, i migliori monitor per video editing contemplano anche rapporti lunghezza/altezza diversi dal classico 16:9.
Premesso che il 4:3 è ormai in disuso (anche se è possibile trovare qualcosa), un rapporto di 19:9 o 21:9 è più indicato per fare editor sui video.
La timeline viene visualizzata interamente in tutta la sua lunghezza e riuscirete ad avere un miglior colpo d’occhio sugli sviluppi del video.
Uno studio, inoltre, conforta la necessità di uno sviluppo orizzontale dello schermo: è più facile e spontaneo muovere la testa lateralmente piuttosto che verticalmente.
Viene quindi più immediato girare il collo a destra e a sinistra piuttosto che muoverlo verso l’alto e verso il basso.
Tecnologia del pannello:
esistono diverse tecnologie con cui sono costruiti i pannelli e la resa può variare fortemente a seconda della tipologia.
Gli schermi possono essere LCD o LED, ma un aspetto importante da preferire è che sia di tipo IPS.
Questa caratteristica favorisce un migliore angolo di visione, colori più vivi e accurati, ma di contro hanno un tempo di risposta non proprio rapidissimo (possibile un effetto scia un po’ più accentuato in determinate circostanze).
Al contrario, i pannelli di tipo TN hanno un dato migliore per quanto riguarda la risposta, ma offrono una visione più approssimativa per quanto concerne la resa cromatica e hanno un prezzo più economico.
Uno schermo IPS è quindi migliore per chi vuole darsi all’editor di video, proprio per una precisione migliore dei colori, i quali appaiono più fedeli e reali.
Refresh:
quella che sembra la caratteristica di un bagnoschiuma in realtà è un parametro da valutare prima di scegliere il vostro futuro monitor per video editing.
Andiamo subito al punto: frequenza superiore a 60 Hz e tempo di risposta espresso in millisecondi inferiore a 10.
Frequenze più elevate e tempi di risposta più bassi si adattano meglio a chi utilizza il monitor per giocare e non per fare editing video.
Ingressi:
vero che le porte di ingresso ci sono anche nel computer, ma averle al monitor è più comodo, immediato e pratico.
Fondamentale che il dispositivo possieda una porta HDMI per collegarlo al computer ed evitate prodotti che abbiano la sola presa VGA, ormai poco utilizzata e obsoleta.
Altro:
ci sono anche altri fattori che possono influenzare la scelta di un monitor.
Magari non sono fondamentali o prioritari, ma certamente possono aiutare a decidere quando sono in ballottaggio due o tre modelli diversi.
Una tematica molto sensibile riguarda l’affaticamento oculare. Il filtraggio della luce blu migliora la vista rendendola più riposante.
Ciascun monitor ha un menù interno che permette di regolare la luminosità, la saturazione, il contrasto e altri parametri in base al tipo di visione (sport, cinema, game…).
E’ più comodo avere a portata di mano queste regolazioni, magari con tasti a sfioramento sulla cornice o sotto, celati ma comodi da raggiungere.
Altra cosa importante è il sensore di luminosità: ci sono monitor che adeguano la luminosità in base alla luce del locale.
In questo modo i vostri occhi ringrazieranno e avreste una resa più omogenea dei colori durante lo svolgimento dell’intero progetto di editing.
Infine una caratteristica fondamentale riguarda la regolazione ergonomica:
prendete schermi che vi consentano di regolare il posizionamento come orientamento laterale e inclinazione verticale.
Domande Frequenti:
Nei monitor per video editing serve la risoluzione 4K?
Dipende. Senza dubbio una risoluzione UHD innalza notevolmente il prezzo del monitor ma anche del computer, il quale deve dotarsi di una scheda video in grado di supportare tale risoluzione.
E’ anche vero che man mano si andrà avanti le riprese 4K saranno più frequenti (anche i moderni smartphone sono in grado di riprendere in questa definizione) e quindi sarà più facile lavorare su uno schermo adeguato.
Quindi, prima di scegliere uno pannello video UHD accertatevi che il vostro hardware sia in grado di sostenerlo.
Disporre di un display 4K sicuramente non guasta, ma se non avete budget meglio fermarsi ad un ottimo HD.
Sono utili i monitor curvi per video editing?
No. Nulla aggiungono ad un monitor piatto.
Quindi evitate di spendere denaro in più per accaparrarvi un monitor curvo perché non ne vale la pena.
Piuttosto, se avete qualche euro da spendere in aggiunta, destinatelo ad una scheda video migliore, ma non certo ad uno schermo curvilineo.
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