Molti musicisti alle prime armi si chiedono se un amplificatore per chitarra sia uguale ad un amplificatore per basso, possiamo rispondere in vari modi a questa domanda, essenzialmente ci sono delle differenze, nonostante il basso sia in effetti una chitarra è sempre meglio utilizzare degli strumenti per lo scopo per cui sono stati realizzati.
Le differenza sono molteplici ma possiamo riassumerle in pochi punti chiave. Dal lato costruttivo l’amplificatore per basso ha degli speaker di dimensioni maggiori, questo perché ha bisogno di più potenza rispetto ad un amplificatore per chitarra che predilige invece una maggiore qualità del suono. Un amplificatore per chitarra è realizzato per riprodurre al meglio le medie e alte frequenze e tonalità, mentre quello per il basso si concentra appunto sulle basse frequenze e i bassi toni.
Per ottenere il meglio dal tuo strumento è necessario perciò munirsi di un’amplificatore adatto, ma vediamo nel dettaglio quali sono tutte le differenze tra questi 2 amplificatori e quali sono le diverse tipologie disponibili sia per il basso che per la chitarra.
Le principali differenze tra ampli per basso e ampli per chitarra
L’amplificatore, comunemente detto ampli, è costruito unificando alcuni concetti di meccanica, elettronica ed ingegneria del suono.
Un amplificatore per chitarra viene pensato per dare maggior forza al suono dello strumento a 6 corde.
Le sonorità escono da una cassa vi è possibilità di modificare i toni dando più o meno enfasi alle frequenze del suono, accentuandole o smorzandole ed arricchendole di effetti elettronici il cui compito è di colorare la parte melodica del brano musicale.
L’amplificatore per il basso, invece, enfatizza unicamente le basse frequenze e dal punto di vista costruttivo presenta delle diversità rispetto a quello specifico per la chitarra, al punto che tende a surriscaldarsi in tempi piuttosto brevi.
Per questo hanno al loro interno dei dissipatori di calore e talvolta si rendono necessarie anche delle ventole esterne per contribuire al processo di raffreddamento.
Il suono che esce da un amplificatore per basso è ovviamente più cupo rispetto a quello offerto da un ampli per chitarra, diffondendo una sonorità più grave è più risonante e cercando di rispettare la caratteristica e la tipicità dello strumento.
Per dare un’indicazione a livello musicale, una chitarra emette un suono che è possibile immaginare superiore di un’ottava rispetto al basso.
Sintetizzando, è possibile semplificare proponendo le principali differenze tra i due tipi diversi di amplificatori.
1) Cambia la parte preamplificata.
Ciò significa che è necessario per il musicista lavorare maggiormente sul suono, scolpendolo in maniera diversa.
2) Cambia la equalizzazione delle frequenze.
In questo caso è doveroso modificare i toni agendo sulle classiche levette oppure su dei regolatori per plasmare i bassi, i medi e gli alti.
3) Cambia strutturalmente il tipo di cassa.
Infatti un altoparlante per chitarra è progettato in modo da non esaltare troppo le basse frequenze, onde evitare di coprire il suono del basso vero e proprio.
4) Cambiano gli speaker.
Anche i coni tipici delle casse sono differenti. Sono proprio i coni quelli che più di altri componenti possono risentire di un impiego sbagliato dell’amplificatore.
Dal punto di vista estetico un amplificatore per chitarra nella parte posteriore tende a essere scarico o vuoto, mentre, al contrario, uno dedicato al basso è pieno, cioè non scavato e di conseguenza potrebbe essere generalmente di dimensioni maggiori rispetto a quello per chitarra.
Questa caratteristica agisce sul suono emesso.
5) Cambiano le funzioni.
Un ampli per chitarra solitamente presenta diverse manopole e tasti per poter conferire ai suoni effetti particolari, mentre un ampli per basso si presenta solitamente più asciutto e con meno possibilità di variazioni sonore.
Differenze strumentali tra basso e chitarra
Per capire meglio le differenze tra le due tipologie di amplificatori è utile prima soffermarsi sulle differenze strumentali tra chitarra e basso.
Quest’ultimo si presenta come uno strumento a 4 corde in metallo e di diametro maggiore rispetto a quelle della chitarra.
Non ha la cassa di risonanza e quindi di per sè non emette suoni,a meno di collegarlo ad un amplificatore apposito.
Esso amplifica i suoni captati da una serie piccoli microfoni elettronici chiamati pick-up posti sullo strumento elettrico.
Più lungo è più pesante rispetto ad una chitarra, il basso viene tendenzialmente utilizzato per scandire i suoni più gravi, arricchendo la sezione ritmica di un brano musicale.
Le note caratterizzanti il basso sono mi, la, re, sol, corrispondenti alle 4 corde, ma possono essere estese in caso di bassi a 5 o 6 corde, anche se poco diffusi.
La chitarra invece è più leggera e pratica.
Può essere suonata pure senza amplificatore, anche se il suono è comunque differente.
Per capire meglio la diversità tra le due tipologie di amplificazione che chitarra e basso richiedono, è utile pensare a come si suonano i due strumenti.
Nel basso la corda viene pizzicata una per volta, mentre nella chitarra il più delle volte sono coinvolte più corde contemporaneamente, tutte e 6 o 12.
Ciò significa che la chitarra emette più frequenze contemporaneamente, ovvero più suoni (tecnicamente si dice che presenta una gamma maggiore).
Al contrario, il basso genera un suono per volta.
Come diretta conseguenza si ha la necessità di avere amplificazioni diverse proprio per valorizzare i suoni differenti che le corde degli strumenti emettono.
Seppur vero che tale distinzione è abbastanza banale e ovvia, risulta però fondamentale per capire ancora una volta che basso e chitarra richiedono amplificatori diversi con caratteristiche ben distinte.
Inoltre la chitarra elettrica o comunque acustica elettrificata, genera un suono piuttosto acuto e metallico, differente da quello che si percepisce dal basso.
Le frequenze sono quindi totalmente differenti e anche a livello di casse l’emissione del suono deve essere riprodotta in maniera diversa.
Tecnologie di amplificazione
Indipendentemente che si parli di chitarra o di basso, le tecnologie di amplificazione sono simili tra loro.
1) Amplificatore a valvole:
Il cosiddetto valvolare rappresenta la prima tecnologia disponibile in ordine temporale e funzionano grazie alla presenza di valvole termoioniche che amplificano il segnale in entrata dandogli maggiore potenza, a partire dal preamplificatore incorporato.
Tendenzialmente si ha un sound caldo, molto adatto a determinati generi musicali. Ancora oggi è molto apprezzato dai musicisti e a ragion di logica è ritenuto il migliore.
Più indicato per la chitarra poiché riesce a smorzare meglio i suoni più squillanti, rendendoli più omogenei.
Col basso la resa è comunque ottimale, soprattutto per timbriche basse e morbide.
2) Amplificatore a transistor:
Il cuore dell’amplificazione sono i materiali semiconduttori di cui si serve.
Grazie ad essi è possibile godere di un suono molto vicino a quello naturale dello strumento, prossimo alla resa degli ampli valvolari.
Rispetto a questi ultimi sono più leggeri, meno ingombranti, più economici e anche di dimensioni più contenute.
Abbiamo un articolo dedicato alle differenze tra amplificatore Valvolare a a Transistor, se vuoi entrare nel dettaglio su questo argomento cliccando questo link puoi andare a leggere il nostro articolo.
3) Amplificatore digitale:
Il funzionamento avviene attraverso una conversione di segnale da formato analogico in digitale.
Il suono appare abbastanza artefatto e spesso viene definito poco piacevole rispetto alle soluzioni precedenti.
Soprattutto con la chitarra è più facile percepire distorsioni e scostamenti rispetto al reale suono dello strumento.
Tipologie di amplificatore per chitarra
Un’altra differenza importante tra amplificatore per basso e ampli per chitarra è che per lo strumento a 6 corde il mercato offre più soluzioni.
Tra le tante proposte delle case costruttrici, esistono gli ampli valvolari che sono quelli che sanno rispettare il suono della chitarra nel modo più naturale.
L’effetto emesso è una sonorità più delicata anche se rispetto ad un ampli con funzionamento a transistor riesce a garantire un suono pure più potente.
Il prodotto è più che altro indicato per i cultori della chitarra elettrica, anche perché richiede una manutenzione che consiste nella sostituzione delle valvole.
Rispetto ad altri suona però meglio grazie ad una gamma più aperta e ampia, un timbro più presente e un audio più cristallino.
Parlando di amplificatori è possibile utilizzare un combo, ovvero un ampli con preamplificazione, cono nell’altoparlante e un finale di potenza incorporato, ecco alcuni esempi nella nostra guida alla scelta dell’amplificatore per chitarra.
Questa è la soluzione più semplice per i chitarristi, anche se i puristi del sound preferiscono separare l’amplificazione dalla diffusione acustica, dotandosi di cassa separata.
L’amplificatore per chitarra ha di solito due modalità di suoni in uscita: uno più fedele alla realtà, modificabile però agendo sui tono bassi, medi e alti, l’altro invece più distorto a causa degli effetti che il chitarrista dona alla sua musica attraverso la pressione del pedale.
Diversamente, l’amplificatore per basso, non presenta possibilità di fare uscire suoni in distorsione.
Tipologie di amplificatori per basso
Anche nel settore degli amplificatori per basso vi è il tipo combo, che viene definito allo stesso modo di quello per chitarra.
Una soluzione che possiamo definire tutto in uno per rendere più semplice l’amplificazione dello strumento.
Altro tipo di ampli per basso sono quelli definiti a testata e casse oppure stack, nei quali si hanno gli altoparlanti separati rispetto al preamplificatore e al finale di potenza.
Ricalca in un certo modo la visione purista del chitarrista di cui si accennava prima. Infine l’amplificatore di tipo rack per basso in cui i componenti sono tutti ben distinti.
Un amplificatore da basso può costare anche di più rispetto a quello per una chitarra dato che il mercato ne offre di meno e si ricerca di più la qualità del suono.
Con la chitarra è possibile scegliere una via più semplice ed economica, viste le molteplici alternative presenti nel settore.
Conclusione
Per capire meglio le differenze tra le due tipologie di amplificatori analizzate, è bene chiedersi cosa accadrebbe se uno strumento dovesse venire collegato all’amplificatore sbagliato.
Innanzitutto diciamo che non succede nulla a livello elettrico e per un impiego saltuario, collegando ad esempio la chitarra all’ampli per basso, è possibile ugualmente suonare.
Bisogna però prestare molta attenzione alla resa acustica ma soprattutto alle casse, ovvero ai coni.
Quelli presenti nell’ampli per basso sono più delicati e mal sopportano gli incrementi improvvisi di volume tipici della chitarra elettrica, la quale emette suoni differenti rispetto a quelli più gravi del basso
Il rischio è di rompere i coni e quindi rovinare l’amplificatore.
E’ dunque importante regolare correttamente il volume, onde evitare problemi.
Il discorso è valido anche al contrario, con le vibrazioni dovute ai suoni più bassi che tendono a guastare irreparabilmente i coni progettati e inseriti negli ampli per chitarra.
L’accorgimento da tenere è di effettuare una regolazione attenta del volume nel caso dovesse capitare di suonare utilizzando un amplificatore per un altro strumento.
Il consiglio, invece, è quello di preferire l’acquisto di un ampli specifico, in modo che si possa rispettare sia la natura dello strumento che i suoi suoni, a testimonianza del fatto che chitarra e basso richiedono amplificatori diversi.